Bonus 100 euro, come e quando riavere il trattamento integrativo perso

Patrizia Del Pidio

24/04/2024

Non ricevere più il bonus 100 euro in busta paga può essere un grave danno economico, ma alcuni lavoratori possono recuperare quanto perso. Vediamo come.

Bonus 100 euro, come e quando riavere il trattamento integrativo perso

Il bonus 100 euro, il trattamento integrativo che ha preso il posto del bonus Renzi, è stato pesantemente modificato negli ultimi anni. La platea dei beneficiari è stata drasticamente ridotta e se prima era dovuto per redditi fino a 28.000 euro in forma piena e poi a scalare per i redditi superiori, dal 1° gennaio 2022 spetta di diritto solo a chi ha redditi fino a 15.000 euro. Solo in presenza di determinate detrazioni che devono avere anche specifici importi, è riconosciuto anche a chi ha un reddito tra 15.000 e 28.000 euro.

Capita spesso, quando non c’è la certezza assoluta di averne diritto, di chiedere che il bonus 100 euro non sia erogato in busta paga per non doverlo restituire a conguaglio in caso non spettasse. Come fare per riaverlo, e soprattutto quando è possibile recuperarlo?

Proprio grazie alle restrizioni introdotte dalla normativa negli ultimi anni sono moltissimi gli italiani che hanno visto sparire il trattamento integrativo dalla propria busta paga (si tratta dei lavoratori con redditi da lavoro dipendente o assimilato tra 15mila e 28mila euro che non hanno la certezza del diritto): c’è un modo per recuperare il bonus Renzi? Vediamo cosa bisogna fare per riavere gli importi spettanti.

Come riavere il bonus Renzi sparito dalla busta paga

Per capire come fare per recuperare il bonus Renzi bisogna innanzitutto avere chiare le novità che riguardano il trattamento integrativo, chi lo riceve e come viene erogato.

La legge di Bilancio 2022 ha cambiato i parametri del bonus erogato come credito Irpef e ha cancellato l’ulteriore detrazione che prima spettava ai lavoratori dipendenti o assimilati con redditi da 28mila a 40mila euro.

I beneficiari del bonus Renzi sono quindi i lavoratori dipendenti con redditi fino a 28mila euro, ma bisogna fare una distinzione:

  • per i redditi fino a 15mila euro, il bonus rimane in busta paga in forma piena (100 euro);
  • per i redditi compresi tra 15mila e 28mila spetta solo se le detrazioni superano l’imposta dovuta e per capire se si rientra nel diritto bisogna fare il calcolo in base alla somma delle detrazioni spettanti per le spese sostenute nell’anno di imposta precedente; in questo caso l’importo del bonus è dato dalla differenza tra le detrazioni fiscali e l’imposta dovuta nel limite massimo di 1.200 euro l’anno.

È chiaro, quindi, che il bonus Renzi è sparito dalla busta paga dei lavoratori in quest’ultima fascia di reddito, quella tra i 15mila e i 28mila. Le spese da prendere in considerazione per il calcolo delle detrazioni sono quelle previste dagli articoli 12 e 13 del Tuir, per esempio carichi di famiglia, lavori edilizi, mutui.

Questo il quadro generale, per capire che fine ha fatto il bonus Renzi. Per recuperare gli importi spettanti c’è solo un modo: fare la dichiarazione dei redditi il prossimo anno. Nella dichiarazione dei redditi 2024, infatti, si prenderà in considerazione quanto percepito nell’anno di imposta precedente, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023. Nel modello 730/2024 si dichiarerà invece quanto percepito nel 2023, mettendo anche nero su bianco se sono state fatte spese rientranti negli articoli 12 e 13 del Tuir.

Quando arriva il rimborso del bonus Renzi

Un altro aspetto da prendere in considerazione riguarda la tempistica dell’erogazione del rimborso eventualmente spettante relativo al bonus Renzi. Quest’anno, la dichiarazione dei redditi dei lavoratori dipendenti con il modello 730, viene messa a disposizione dei contribuenti dal 30 aprile ma si può procedere all’invio solo a partire dall’11 maggio. In linea generale, prima si invia la dichiarazione e prima verrà erogato il rimborso spettante, compreso quello che riguarda il trattamento integrativo.

I primi conguagli per il rimborso di solito vengono erogati nella busta paga di luglio (quindi, quella pagata ad agosto per la maggior parte dei lavoratori). Questo significa, in termini pratici, che bisognerà attendere agosto 2024 per vedersi erogare i rimborsi di importi già spettanti con il bonus 100 euro in busta paga. Fino ad allora, la busta paga continuerà a essere più leggera, con la conseguente diminuzione della capacità di spesa e della possibilità di prendersi impegni economici (dal pagamento delle spese più onerose a rate o la possibilità di accollarsi un mutuo).

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